Che hanno in comune Tifone di Joseph Conrad e Cime tempestose di Emily Bronte? Niente. A parte la tempesta, chiaro.

E a parte il fatto di essere stati gli sventurati compagni di un agosto tutto da ricordare e da dimenticare. 

Quando gli effetti secondari di una malattia bella stronza mi hanno stesa in pieno agosto nel letto di una casa di montagna, con Gioggiò affidato alle cure della cattiva maestra televisione e Nonno Nonno adibito a spesa e cucina in tandem con Marito, mi sono ritrovata alle prese con i classici.

Mentre sprofondavo nel malessere, la dottoressa Bia, Dio la protegga, mi dice: provi a leggere Tifone, vedrà che le darà sollievo.

E volete che in un paese di cinquanta anime sperduto tra i monti non ne circoli almeno una copia? Sorpresa. Non circola. 

Però l’idea di leggere non era malvagia. Non dovevo mica badare a Gioggiò, rispondere al capo, fare le pulizie, comprare le patate, bruciare le polpette. No. A letto potevo sicuramente e indiscutibilmente leggere. Wow. 

Il problema è stato che, attivata la rete dei contatti che avevo in paese, l’unico libro reperibile era Cime tempestose, grande classico di Emily Bronte, e scusate se non metto la dieresi sulla e, scritto tra l’anno 1845 e l’anno 1846. Suona inattuale?

Una scena del film Cime tempestose del 1992. Heathcliff e Catherine interpretati da Fiennes e Binoche

Ecco cinque motivi per cui Cime tempestose è un libro straordinario. Uno, è anticonformista e non fa sconti buonisti. Due, è pieno di atmosfere strepitosamente cupe. Tre, fino alla fine non sai se odiare o amare il protagonista maschile. Quattro, è schiettamente violento. Cinque, è carico di tempestosa passione.

Perfetto per contrastare la depressione o farla venire a chi non ce l’ha.

Nel frattempo avevo trovato il modo di farmi recapitare Tifone. Per uscire da una tempesta, mi aveva detto la dottoressa Bia prima di partire per le vacanze, la devi prima attraversare. Prenderti in faccia il tifone. 

E io il tifone me lo stavo proprio prendendo in faccia.

Tornando a Conrad, grande capolavoro. Impossibile restare indifferenti al titanico scontro tra uomo e natura, metafora della lotta contro i personali tifoni che si prende in faccia ciascuno di noi. 

Non elencherò i motivi per cui Tifone è un libro che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita. Mi limiterò a riportarne una citazione. La stessa che ho mandato alla dottoressa Bia per chiederle se fosse proprio quello che lei intendeva. Buona lettura dalla vostra Viola.

Il capitano MacWhirr s’interruppe e Jukes, guardandosi intorno, rimase zitto.
“non fatevi scoraggiare da niente”, continuò il capitano, sempre bofonchiado veloce. “Tenetela di faccia al tifone. Possono dire quello che vogliono, ma le onde più toste arrivano con il vento. Bisogna andarci incontro – sempre, sempre -, è l’unico modo per passarci attraverso. Siete giovane, marinaio. Andateci incontro. è sufficiente per qualsiasi uomo. Niente panico.”
“Sì, capitano,” disse Jukes, con il cuore in gola.

joseph Conrad, Tifone

Leggi una breve biografia di Joseph Conrad

Leggi di più su Cime tempestose e i suoi adattamenti cinematografici


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *