Udite udite. Instagram e Instagram divorziano. Non vanno d’accordo sostanzialmente su nulla.

Per quanto ho potuto constatare, litigano di continuo sulla funzione e sul ruolo dei social nel mondo. I profili sono pieni di post che si auto-negano, del tipo: non credete che Instagram stia uccidendo la complessità dell’essere? Non sarebbe meglio disconnettere gli account e leggere un libro invece di perdere tempo a scrivere post su quale libro leggere?

Dustin Hoffman e Meryl Streep in una scena di Kramer contro Kramer, capolavoro pluripremiato del 1979

Un post sui social per dire che è necessario mollare i social. Denigrare i social attraverso i social. Del resto i regimi si rovesciano dall’interno.

Io stessa sono stata assalita da dubbi esistenziali. Se perdo un sacco di tempo su Instagram a divulgare il blog, riuscirò a vedere nuovi film e nuovi libri da recensire? Sento l’urgenza di domandarlo alla dottoressa Bia. Anche se è impegnata con i matti veri e non credo che mi risponderà.

A volte mi vengono in mente opinioni che non condivido.

Altan

Ve lo ricordate Kramer contro Kramer? Sì certo un capolavoro per tanti aspetti. Soprattutto per il titolo. E in effetti non si tratta di Batman contro Joker, o di Diabolik contro Ginko. Si tratta proprio di Kramer contro Kramer.

Se fossi il dittatore del regime dei boomer farei così. Farei funzionare Instagram a orario.

Paternalistico? In effetti. Si comincia con il parental control e si finisce in 1984.

Oppure me ne scorderei. Per esempio potrei iscrivermi in medicina e diventare chirurga. Poi col caxxo che sto su Instagram. Certo diventerei chirurga alle soglie della pensione. No way.

Vedete.

Non c’è soluzione. Come nelle migliori tradizioni di coppia, lasciamo tutto com’è. Che il litigio continui. Tanto c’è sempre la terapia. Dalla dottoressa Bia, oppure nelle collezioni di vinili. Oggi consiglio Fantasma, dei Baustelle. Buon ascolto dalla vostra Viola.

Quindi lascia perdere i dibattiti,
la rete, i palinsesti
per un giorno non studiare,
non chattare, ma piuttosto
stringi forte chi ti ama,
fra le mute tombe del monumentale,
non c’è Dio e non c’è male, solo vaga oscurità.

Baustelle

Visita la mia pagina Instagram 🙂

Il controllo dell’informazione in una scena iconica di Brazil di Terry Gilliam:


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *